Famosa da sempre per la propria fervente attività culturale, la città albanese di Durazzo non rappresenta solo e soltanto la meta ideale per tutti quei balneatori che intendono evadere da una quotidianità caotica e routinaria, ma anche un centro ricco di bellezze culturali e paesaggistiche.
Un filo storico lungo secoli ha dolcemente attraversato questo ridente spicchio di Albania, in un incedere del tempo che ha visto dapprima la dominazione illirica, poi quelle elleniche ed illiriche ed infine l’influenza di Roma e bizantina.
Ma quali sono le 5 cose che devono necessariamente far parte dell’itinerario?
Quali sono le tappe da seguire?
Il castello e la torre veneziana
Tappa di apertura di questo tanto suggestivo quanto meraviglioso tour è senza ombra di dubbio alcuna il castello.
Si tratta di una costruzione edificata nel pieno delle invasioni barbariche, quando l’allora imperatore Anastasio I rese Durazzo la città meglio fortificata di tutta la costa adriatica.
Successivamente al fortissimo terremoto del 1273, del Castello di Durazzo è rimasta soltanto una parte non troppo residuale delle mura, comprese alcune torrette e ben tre porte di ingresso.
Queste ultime permettono tuttora ai turisti di accedere all’interno del sito.
A proposito, invece, della torre veneziana, la sua edificazione risale al XV secolo, periodo corrispondente all’egida della Repubblica dii Venezia.
Le sue dimensioni sono considerevoli, visto il diametro di 16 metri, l’altezza che sfiora i 10 metri ed un piano sormontato da una scala che ha il compito di condurre verso il tetto merlato.
L’anfiteatro
Tra le attrazioni impossibili da omettere in questa prestigiosa lista, non può ovviamente mancare l’anfiteatro.
Esso costituisce senza ombra di dubbio alcuna il monumento più antico presente a Durazzo.
La sua capacità, che tocca i 20.000 spettatori, la posiziona al primo posto tra le arene più capienti di tutta la penisola balcanica.
Quasi come una perla in un gioiello di pregio, l’anfiteatro è incastonato al centro della città moderna.
La sua costruzione venne posta in essere sotto l’impero di Traiano.
Portato alla luce relativamente di recente, nel 1966, esso è stato per anni vittima dell’incuria e della negligenza dell’amministrazione locale.
Dimostrazione tangibile è la grande quantità di abitazioni presenti nelle immediate vicinanze.
Grazie anche ad un progetto tutto italiano, l’anfiteatro di Durazzo sta tornando a risplendere della propria luce originaria.
Il Museo Archeologico
Nel piano terra di tale museo sono visionabili reperti che vanno dall’era preistorica fino ad arrivare a quella romana, senza poi contare testimonianze temporalmente collocabili al Medioevo ed al periodo ottomano.
Il secondo piano, al contrario, è dedicato all’archeologia subacquea.
Gli oggetti contraddistinti da un pregio maggiore sono delle stele funerarie romane, dei sarcofagi in pietra ed una collezione di busti in miniatura di Venere.
La Great Mosque
La moschea centrale di Durazzo domina Piazza Sheshi Liria.
Internamente, la fattura dell’edificio religioso presenta delle fattezze trascurabili, mentre l’esterno è imponente.
Codesta grandezza è ancor più accentuata dalla presenza alle spalle di una dolce collinetta, che quasi come una sentinella sorveglia tutta la piazza sottostante.
Un connubio, quello tra la moschea e l’ambiente circostante, che unisce l’atmosfera cadente e fatiscente di vecchi palazzoni di era socialista ad un edificio di culto che invece richiama l’islamismo più radicato.
La Villa Reale
In ultimo, non in ordine di importanza tuttavia, vi è la Villa Reale.
Si è i presenza di uno dei pochi luoghi che manifestano il decennale governo monarchico albanese.
Durante il regime comunista, essa è diventata un palazzo governativo.
Ai giorni nostri, Villa Reale è spesso chiusa, me se ne può ugualmente gustare la beltà, un’architettura unica nel proprio genere ed una vista dall’alto privilegiata dalla quale prendere visione di un panorama mozzafiato.